Il medico e filantropo italiano Vincenzo Sellaro nacque il 24 aprile 1868 a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo. La sua storia rappresenta un esempio straordinario di dedizione alla comunità italo-americana e di impegno sociale.

Dopo aver conseguito la laurea in medicina presso l’Università di Napoli nel 1895, Sellaro emigrò negli Stati Uniti nel 1897, stabilendosi a New York. Completò la sua formazione con studi post-laurea alla Cornell Medical School e ottenne la licenza per esercitare la medicina nello Stato di New York. Nel 1904 ottenne la cittadinanza americana.
Come ginecologo, aprì il suo studio medico al 203 di Grand Street, nel cuore della “Little Italy” di Manhattan. Qui, testimone delle difficoltà che gli immigrati italiani affrontavano negli ospedali a causa delle barriere linguistiche, prese l’iniziativa di fondare il Columbus Italian Hospital, dove i pazienti potevano comunicare in italiano.
Il suo contributo più significativo fu la fondazione dell’Ordine Figli d’Italia in America (OSDIA) nel 1905. L’organizzazione nacque da un incontro nella sua abitazione il 7 giugno 1905, insieme ad altri professionisti italo-americani. Sellaro ne fu il primo Supremo Venerabile (oggi Presidente Nazionale) e scrisse la costituzione nazionale dell’ordine.
Durante la sua carriera, Sellaro si distinse anche per la ricerca su diabete e cancro, e organizzò una scuola per ostetriche sotto l’egida del Dipartimento della Salute di New York. Per i suoi meriti, nel 1922 fu insignito del titolo di Cavaliere dal governo italiano e nel 1928 ricevette le chiavi dello Stato di New York dal Governatore Alfred E. Smith.
Sellaro si spense il 28 novembre 1932, all’età di 64 anni, proprio nell’ospedale che aveva fondato, dopo una lunga malattia. Il suo lascito continua attraverso l’OSDIA, che ancora oggi rappresenta una delle più importanti organizzazioni italo-americane negli Stati Uniti.
La sua vita incarna perfettamente il percorso di molti immigrati italiani che non solo realizzarono il proprio sogno americano, ma si dedicarono anche al miglioramento delle condizioni di vita dei propri connazionali, contribuendo significativamente allo sviluppo della società americana.